La medicina è sempre in continua evoluzione. Se Gustav Klimt affermò che “ogni tempo ha la sua arte”, non possiamo che aggiungere che a ogni tempo corrisponde una propria medicina.
Questo è dunque il tempo di riscoprire l’ “Arte Medica”, non soltanto nei suoi fondamenti istitutivi fin dall’antichità, ma perché l’arte traccia oggi la strada della medicina del futuro.
Preceduti e accompagnati dalle ricerche più innovative, portate avanti nel mondo con l’ausilio di potenti microscopi che oltre alle immagini subcellulari, infinitamente piccole, captano anche i suoni, siamo giunti a comprendere che nelle cellule del vivente tutte le istruzioni vengono trasmesse per via sonora.
Cioè, al loro interno le cellule “cantano” tutto il tempo. E per mantenersi sane, che è la loro condizione naturale, devono per quanto possibile restare immerse in un ambiente armonico.
Riscopriamo così il suono delle sfere universali di Pitagora? Forse.
Ciò che possiamo con certezza intuire è che non per caso l’arte accompagna da sempre la storia dell’Uomo: proprio per mantenerlo in un rapporto di armonia con tutte le strutture, all’interno e all’esterno del suo corpo.
Durante le prime due edizioni del convegno “LA MUSICA LINGUAGGIO UNIVERSALE” medici, ricercatori internazionali e musicisti ci hanno accompagnato in un cammino sonoro che delinea il futuro della cura già adesso presente fra noi.
Prima edizione: Torino, 30 settembre 2016, con il dott. Nader Butto, il Sandalphon Quartet, Manuela Ravaglioli e la partecipazione straordinaria del prof. Carlo Ventura. Vedi locandina e video
Seconda edizione: Torino, 5 maggio 2017, con il dott. Nader Butto, Emiliano Toso, Sandalphon Quartet e Manuela Ravaglioli. Vedi locandina e video