Bru-nO - Autore di Rossana Becarelli, medico, antropologo, filosofo della scienza, già Direttore Sanitario dell’Ospedale San Giovanni Antica Sede di Torino, Presidente di Humana Medicina

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Cari Soci e Amici della Rete Mediterranea,

in questa Pasqua di guerra, più prossima di tante altre, che accresce il carico di incertezza e dolore che la pandemia ha lasciato dietro di sé, non faccio che ripetere le parole che Cristo rivolge ai suoi nell’Ultima Cena: “Desideravo ardentemente consumare questo Pesach con voi”…

Pesach, il momento più acuto del travaglio del passaggio, che però già traguarda alla sfolgorante resurrezione.

C’è tribolazione e trepida attesa anche in noi, divisi fra l’attaccamento alle consuete abitudini e l’aspirazione ad uscirne, fra il timore di mutar pelle e il rorido richiamo della folle primavera che incalza. Quell’oscuro passaggio, Pesach per la stirpe di Davide da cui Yeoshua discende, prelude allo sfolgorante orizzonte che ogni stagione rinnova.

Noi operatori sanitari, forse più di altri toccati dalle conseguenze del contagio, stiamo concependo il futuro con la coscienza che solo la cura è promessa di pace.

Aver cura, prendersi cura, curare sono le tante forme che generano armonia e accordo. La cura si cela ovunque, essa appare con la timida grazia della giovinezza

“c’é qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d’antico, io sono altrove e sento che sono intorno nate le viole”….

In questa settimana della Passione alcune straordinarie occasioni di cura hanno rafforzano la mia certezza che l’umanità, racchiusa in noi come un germoglio che sta per fiorire, farà il miracolo della pace. A noi tocca tenere ardente la fiamma della fiducia e stare saldi nella volontà di perseguire il giusto e il bene.

Felice Resurrectio a ciascuno di noi!

Rossana