di Luca Poma – formiche.net – 25/03/2020
Immagine: da pixabay.com – Autore: Anemone
Dirette Facebook a orari improbabili, stop-and-go sul lockdown, occasioni tecnologiche per il controllo della pandemia ignorate per un intero mese. Sono tanti i segnali di dissenso rispetto al “tone of voice” del governo Conte e alle strategie sull’emergenza Covid-19. L’analisi (impietosa) di Luca Poma, professore di Reputation management all’Universita Lumsa di Roma e all’Universita della Repubblica di San Marino e specialista in Crisis communication
La situazione di emergenza che stiamo tutti vivendo – in parte inaspettata nella sua dimensione di indubbia gravità – non favorisce certamente la chiarezza di pensiero, e i limiti e i rischi del prendere la parola, a crisi in corso, sono evidenti a chiunque.
Tuttavia, sempre più frequentemente si intercettano i segnali deboli di discussione – specie online, e in particolare sui Social – emessi da coloro i quali, tra i professionisti della comunicazione, non paiono affatto convinti dell’opportunità di tacere, e anzi stimolano analisi e dibattito sull’angosciante scenario che ci troviamo tutti a vivere in queste settimane di lockdown del Paese….” continua a leggere: