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Le disposizioni anticipate di trattamento (DAT), regolate dalla Legge 219/2017, sono un documento in cui il paziente, nel pieno possesso delle sue facoltà, stabilisce quali cure intraprendere o meno nel caso in cui sia impossibilitato a esprimere un consenso…..

 

VIVERE E’ SCEGLIERE

I costanti progressi della medicina da un lato consentono un sempre maggiore prolungamento della sopravvivenza biologica, dall’altro non permettono ancora la guarigione di diverse malattie gravi, che possono comportare l’infausta possibilità di perdere conoscenza in maniera più o meno improvvisa e comunque irreversibile. Poiché la legge stabilisce, attraverso il consenso informato, che nessun atto medico può essere intrapreso senza il consenso del paziente, chi decide in questi casi come proseguire le cure? E quale linea di condotta deve assumere il medico quando viene meno il suo rapporto con il paziente? Le disposizioni anticipate di trattamento sono una risposta.

 

COSA DICE LA NUOVA LEGGE?

Le disposizioni anticipate di trattamento (DAT), regolate dalla Legge 219/2017, sono un documento in cui il paziente, nel pieno possesso delle sue facoltà, stabilisce quali cure intraprendere o meno nel caso in cui sia impossibilitato a esprimere un consenso, e designa un fiduciario che lo sostituisca nel rapporto con il medico affinché vengano rispettate le sue volontà.

Tuttavia, in un contesto in cui sono coinvolti tanto la dignità e l’autodeterminazione del paziente quanto la deontologia e il ruolo professionale del medico, l’opportunità di stabilire legalmente le condizioni del proprio fine vita può suscitare dubbi e perplessità di ordine etico, giuridico e medico. Redigere le DAT implica dunque il possesso di informazioni adeguate e di una matura consapevolezza del fine vita.

A CHI SI RIVOLGE

A tutti coloro che sono interessati ad approfondire questa tematica e  in particolare a coloro che intendono redigere o rinnovare le DAT ai sensi della Legge 219/2017.

DOCENTI:

Gigliola Belforte

Medico chirurgo, specialista in anestesiologia e rianimazione, attualmente ritirata dal lavoro, ha svolto la sua attività presso l’Ospedale San Giovanni – Molinette e successivamente presso l’Ospedale di Chieri, attuale ASL To5. Dal 1996 ha svolto il suo servizio come primario di Anestesia e rianimazione e direttore del Dipartimento di Urgenza. Nel corso della sua carriera, accanto all’attività di sala operatoria e terapia intensiva, si è dedicata alla terapia del dolore, alle cure palliative, all’attività clinica e didattica nel campo dell’emergenza. Negli anni ’80, coinvolta dal fondatore dott. Giorgio Vallero, è stata socia attiva nell’ANAPACA (Ass. Naz. Assistenza Persone Ammalate di Cancro). Dal 2010, come socia e presidente dell’YWCA (Young Women’s Christian Association) italiana, ha collaborato a progetti di informazione e promozione delle DAT. E’ membro della Commissione Bioetica delle Chiese battiste, metodiste e valdesi in Italia.

MARIA BONAFEDE

Laureata in lettere all’Università di Milano e in teologia alla Facoltà valdese di Roma, da  trentacinque anni svolge il ministero pastorale nella Chiesa valdese.  Dal 2005 al 2012 è stata moderatrice della Tavola Valdese. Dal 2013 è Pastora della Chiesa valdese di Torino, dove ha guidato e animato la riflessione della comunità sui risvolti etici del fine vita.

LUCA FRANCESCHI

Avvocato civilista in Torino, dal 1997-1998 è stato vice pretore onorario presso la Pretura di Torino; dal 2012 al 2016 è stato membro del Consiglio Giudiziario del Piemonte e della Valle d’Aosta e dal 2003 è giudice di pace in Cuneo. Come volontario si occupa di difesa dei diritti civili presso il Centro Crisi del Gruppo Abele, e dal 2009 è consulente del Gruppo di lavoro per il Testamento biologico della Chiesa valdese di Torino.

DATA E LUOGO

19 marzo 2019 – Dalle ore 20 alle 23 – Sede Tonglen, via Massena 82 Torino

INFO E ISCRIZIONI:

tel. 339 4405961 (ore serali) o all’indirizzo mail: segreteria@tonglen.it verificando la disponibilità di posti.

 

 

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