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Di cosa si tratta
Un lutto non elaborato è come una mina vagante, il cui dolore andrà ad accumularsi ad ogni altro nostro dolore simile (ossia a qualsiasi perdita, e di perdite nella vita ce ne sono tante: una morte, una malattia, la perdita di un lavoro, della casa, di un ruolo, di una relazione…).
L’approccio empatico si distingue dagli altri perché il lutto viene affrontato da uno stato diverso, empatico appunto, che si consegue con l’addestramento meditativo.
Ciò permette di accompagnare gli altri nell’elaborazione del lutto (è quanto avverrà di fatto durante il seminario) ma anche e soprattutto di elaborare una propria perdita (e anche questo percorso verrà proposto all’interno del seminario).

Docente
Daniela Muggia, tanatologa, docente nei corsi di Educazione Medica Continua presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e la ASL CN2, docente nel Master di II grado dell’Università Roma 3 in Pedagogia e Tanatologia. L’accompagnamento empatico delle persone in fase terminale 2013 e membro dell’équipe di accompagnamento di Tonglen, di cui è presidente.

Con la collaborazione dell’équipe di accompagnamento dell’Associazione Tonglen.

A chi si rivolge
Alle persone che faticano ad elaborare un lutto (ad esse è riservata una quota pari a 20 posti sui 35 iscritti), agli operatori del lutto, e poi a medici, personale sanitario o di assistenza, o a persone che si trovano in procinto di un lutto, per esempio se uno dei loro cari è in fase terminale.